Una parte integrante della pratica di Mindfulness implica lo sviluppo di una fiducia di fondo in se stessi, a partire dal nostro corpo, ma anche nei nostri sentimenti, emozioni e i nostri pensieri. In questa pratica, quindi, la vera guida viene sempre da se stessi: siamo noi stessi la nostra autorità.
Questo pilastro comporta un orientamento della ricerca verso l’interno, non verso l’esterno, una ricerca accompagnata da un atteggiamento di fiducia verso la nostra saggezza e bontà fondamentali. Un esempio può riguardare lo stretching durante la pratica dello yoga consapevole, oppure durante il body scan, pratiche che sono accompagnate da uno spirito in cui siamo invitati ad essere la persona che siamo e comprendere, sentire cosa significa essere proprio questa persona in questo momento.
Essere la persona che si è significa che non c’è bisogno di imitare qualcun altro. Jon Kabat-Zinn sottolinea “è impossibile diventare qualcun altro. La tua unica speranza è diventare ancora di più pienamente te stesso. Chiunque imiti qualcun altro, a prescindere da chi stia imitando, sta andando nella direzione sbagliata”.
Per tornare ad essere noi stessi, tuttavia, abbiamo bisogno di una direzione. Noi abbiamo molte idee su chi siamo, ma nessuna è realmente adatta a dirci chi siamo veramente. Perciò come primo passo abbiamo bisogno di tornare a fidarsi della nostra esperienza. Questo significa riconoscere che abbiamo bisogno di tornare all’origine, alle caratteristiche sensoriali e percettive, distinguendole dagli aspetti interpretativi, di pensiero. Basarsi sull’esperienza significa iniziare il cammino di ritorno a noi stessi a partire dalla mente e dal corpo e non solo dalla psiche.
Inoltre questa fiducia in se stessi non significa stare rigidamente lontani da ciò che si può apprendere da altre fonti. Le altre persone possono offrire guide e suggerimenti, ed avere un atteggiamento aperto e ricettivo consente l’apprendimento dagli altri, arricchendoci. Tuttavia alla fine dobbiamo comunque vivere la nostra vita, ogni momento, non c’è nessuno che può inserirsi al posto nostro e avere a che fare direttamente con noi stessi. La pratica di Mindfulness implica “il prendere la responsabilità di essere se stessi ed imparare ad ascoltare e fidarsi del proprio essere”.
Questa coltivazione della fiducia riguarda anche l’ascolto delle nostre parti dolorose, spiacevoli, che spesso stanno comunicandoci un aspetto della nostra vita che non stiamo ascoltando. Fiducia in se stessi è anche riconoscersi nelle parti che cerchiamo di rimuovere, di non sentire. È perciò un vero ascolto allargato a tutto ciò che siamo realmente.
“Fidati di te: ogni cuore vibra a quella corda.” Ralph Waldo Emerson
3 Comments
e come si fa?
Buongiorno Franco, grazie della tua domanda. Nella pratica di mindfulness non diamo mai delle istruzioni dirette alle persone che le spingono ad agire come gli insegnanti credono sia migliore per loro, anzi sosteniamo la persona nel comprendere come ritrovare fiducia in sé. Tutti noi abbiamo uno spazio intrinsecamente positivo dentro noi stessi. Possiamo partire da questo per riscoprirci degni di fiducia e poi avanzare.
Un caro saluto,
Dott. Ostuni
“…dobbiamo comunque vivere la nostra vita..”
esatto!!!