Ho appena scoperto questa poesia, che mi parla della pazienza, della crescita, della rivelazione e del risveglio. Leggiamola insieme:
Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora, una lunga e fredda
notte potrà passare. Anche dai sogni
della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò, sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati, senza paragonarti
o voler essere un altro fiore.
Poiché non esiste fiore migliore
di quello che s’apre alla pienezza
di ciò che è.
E quando ti avverrà,
potrai scoprire che andavi sognando
di essere un fiore che aveva da fiorire.
Queste parole suggeriscono un senso di speranza, di attesa paziente, di fiducia nel futuro. Suggeriscono anche che nel procedere della vita incontreremo eventi spiacevoli: a volte saremo soli, a volte addolorati, freddi, sognanti. Puoi inserire tu il modo personale con cui fai esperienza del dolore. Accennano anche ad una cosa che ci diciamo: come vorrei scambiare il mio dolore per quello di qualcun altro, essere quella persona, essere in quel posto. Ma noi possiamo essere soltanto qui ed ora, il resto è solo illusione. Allora viene in soccorso la pazienza.
Potrei definire la pazienza come la capacità di amarci ora e ancora, qui e ovunque. La pazienza non è allontanarci dal momento presente per sperare in un futuro migliore: la pazienza è amarsi ora, umani e imperfetti come siamo. La pazienza è la capacità di venire a contatto con il lato insoddisfacente della vita, saperlo accogliere, contenere, curare. Per questo è un ingrediente fondamentale della crescita umana, per fiorire a noi stessi.
Leggi qui il post sul pilastro della Mindfulness della pazienza, e partecipa ai prossimi incontri gratuiti. Se invece sei interessato ad un approfondimento sul risveglio spirituale, contatta la nostra comunità risveglio.