Ciò che noi vediamo delle cose sono le cose.
Perché mai dovremmo vedere una cosa se ce ne fosse un’altra?
Perché mai vedere e sentire dovrebbe essere un’illusione
se vedere e sentire sono vedere e sentire?
L’essenziale è saper vedere,
saper vedere senza stare a pensare,
saper vedere quando si vede,
e non pensare quando si vede,
né vedere quando si pensa.
Ma questo esige uno studio profondo,
un imparare a disimparare
e una reclusione nella libertà di quel convento
del quale dicono i poeti che le stelle sono le eterne suore
e i fiori i penitenti convinti di un solo giorno,
ma dove in realtà le stelle non sono altro che stelle,
i fiori non sono altro che fiori,
ed è per questo che li chiamiamo stelle e fiori.