Se soffri di insonnia, non sei solo. Si stima che circa il 50% di noi fatica ad addormentarsi quando va a dormire. Il sonno difficile non solo rende la notte scomoda; gli effetti dell’insonnia proseguono nel giorno dopo. L’insonnia può aumentare la depressione, influenzare la nostra salute fisica e può indurci a fare scelte alimentari insalubri. Potrebbe renderci disattenti, farci sentire di malumore e poco capaci di stare in relazione con gli altri.
La buona notizia è che uno dei molti benefici della pratica mindfulness è una migliore durata e qualità del sonno. Tuttavia, a differenza di molti altri metodi, come ad esempio i farmaci, la consapevolezza ci impone di riconoscere gentilmente ed accettare le nostre difficoltà di sonno, piuttosto che cercare di coprirle o evitarle. Com’è possibile che questo sia di aiuto? Vediamolo insieme.
Un cambio di prospettiva
Se non riusciamo a dormire, cercare di dormire è ciò che vogliamo più di tutto, e allo stesso tempo la cosa che ci sfugge. Il nostro unico obiettivo è solo quello di dormire un po’, e così iniziamo a lottare. Mentre la notte va avanti, aumenta la nostra disperazione; più aumenta l’insonnia, più desideriamo raggiungere il nostro obiettivo. Questo conflitto tra come il nostro momento attuale è davvero e come noi vogliamo che sia è in grado di portare una serie di emozioni spiacevoli. Rabbia, ricordi spiacevoli, senso di inutilità e fallimento, tristezza.
La mindfulness offre un obiettivo diverso e insolito. Piuttosto che cercare di dormire, possiamo ri-concentrare la nostra attenzione su dove realmente siamo. Possiamo fermare il tentativo di combattere la situazione, possiamo lasciarci andare ad essere consapevoli di ciò che ci sta succedendo, con gentilezza verso noi stessi.
Osservarci con gentilezza
Forse non riesci a dormire perché ti senti stressato o preoccupato per qualcosa. Forse percepisci dolore. Qualunque sia il motivo della tua insonnia, prestando attenzione ad esso in modo gentile, accettandolo, aiuterà il tuo corpo e la tua mente a rilassarsi. Non si tratta di elucubrare sui motivi per cui non riusciamo a dormire, ma di respirare, ascoltare il respiro ed il nostro corpo, e ascoltare cosa stiamo vivendo, senza provare a modificarlo.
Potremmo diventare consapevoli di pensieri come “Mi accade sempre! Non riesco mai a dormire!” o “Non posso farcela domani se non dormo”. Con la mindfulness possiamo osservare questi pensieri, senza credergli necessariamente, senza seguirli necessariamente, e creare una certa distanza da loro.
Durante questo processo un aspetto fondamentale è l’auto-compassione. Sicuramente può essere difficile provare compassione e gentilezza verso di noi quando non riusciamo a dormire e ci sentiamo frustrati o arrabbiati. Per facilitare la comprensione, provate ad immaginare di essere gentili verso di voi come se voi foste un bambino che non riesce a prendere sonno. Potrebbe essere utile non credete? Se invece immaginate di urlare i vostri pensieri negativi al bambino, potete facilmente capire quale sarebbe la sua reazione: pianto, irritazione, nessun sonno. Perciò mostrare gentilezza verso voi stessi è fondamentale se vogliamo diventare calmi e rilassati, più aperti e ricettivi quando il sonno arriverà.