Nei giorni difficili ti chiudi
in stanza non esci non rispondi
al telefono. Di tanto in tanto trascini un piede, due
in cucina ma solo un attimo
metti su il caffè poi chiedi
“Guardate voi?”.
Quando viene su incredibilmente fa
come fa
sempre di solito
un caffè nella moka
ignaro del tuo umore della giornata
uguale ad altre diversa
beato lui.
Nei giorni difficili sei anche tu
come i giorni:
difficile capirti ascoltarti nel tuo silenzio
stai male, ti sento da fuori che dentro
piangi
o semplicemente respiri, ferma
ad aspettare il niente ché niente
t’aiuta.
Nei giorni difficili noi stiamo fuori
davanti alla porta aspettiamo ci guardiamo
e il primo che parla
sospira.
Nei giorni difficili un dilemma
mi tormenta: come fare
a stare
come sto.
Spesso di troviamo di fronte a delle difficoltà durante la meditazione. Per esempio, crediamo di non dover pensare a nient’altro, ma il nostro pensiero va continuamente al nostro problema quotidiano (un litigio, una incomprensione, la solitudine, sono solo alcune degli eventi che ci tormentano di più). In queste situazioni, crediamo che essere consapevoli sia essere fuori dal pensiero.
Tuttavia non è così. Com’è essere veramente lì, con quel pensiero? Cosa succede nel corpo? Magari si muove qualche sensazione dentro, forse si esprime una piccola emozione. È proprio quello che c’è, è nel momento presente. Stare nei momenti difficili ci aiuta ad ascoltarci veramente, anche se ciò che vediamo non è proprio ciò che vorremmo.