Hai mai fatto l’esperienza di fermarti del tutto,
di essere così totalmente nel tuo corpo,
di essere così totalmente nella tua vita
che quel che già sapevi e quello che non sai,
e quel ch’è stato e quel che ancora dev’essere,
e le cose come stanno proprio ora
non ti danno neanche un filo d’ansia o disaccordo?
Sarebbe un momento di presenza totale,
al di là della lotta, al di là della mera accettazione,
al di là della voglia di scappare o sistemar le cose o tuffarcisi dentro a testa bassa:
un momento di puro essere, fuori dal tempo,
un momento di pura vista, pura percezione,
un momento nel quale la vita si limita a essere,
e quell’”essere” ti prende, ti afferra con tutti i sensi,
tutti i ricordi, fin dentro i geni,
in ciò che più ami,
e ti dice: benvenuto a casa.
Jon Kabat-Zinn
Una delle parole che trovo più adeguate per condividere la mia esperienza delle consapevolezza totale, del qui ed ora, è quella di “dimora”. Dimora perché sento di essere a casa, la mia vera casa, quella dell’essere. Interiore, perché è come un tornare al centro, è come tornare all’essenza di ciò che sono e questo elemento centrale è maggiormente vicino – nella mia esperienza – se mi calo pienamente nel corpo.
Questa poesia di Jon vuole invitarci, sospingerci, permetterci di vedere che c’è una possibilità di essere pienamente allineati a noi stessi, pienamente soddisfatti di ciò che siamo, pienamente coerenti con il nostro corpo, il cuore e la mente. È uno spazio che hai anche tu, ma che forse non conosci. Eppure in questo spazio ci sentiamo noi stessi senza bisogno di far niente, esistiamo eppure la percezione è al di là del tempo, è totalizzante ma viviamo una grandissima libertà. Vieni anche tu!
Pratica consigliata: consapevolezza del respiro.